GamerGate: le donne hanno rovinato Mass Effect Andromeda e le sue animazioni

Allie Rose-Marie Leost, dipendente di Electronic Arts, è stata accusata di essere la responsabile della cattiva qualità delle animazioni facciali di “Mass Effect: Andromeda” comparse e diffuse viralmente su internet negli scorsi giorni ed è diventata bersaglio di una campagna di molestie online. L’accusa proviene dal sito The Ralph Retort, che è stato e in parte è ancora punto di riferimento per il GamerGate ma che è anche considerato troppo estremo e offensivo da parte di alcuni suoi membri.

Se non conoscete il movimento chiamato GamerGate riassumerò dicendo che si tratta di un movimento di estrema destra (o meglio di quella che negli Stati Uniti d’America è chiamata “destra alternativa”, “alt-right“) nato negli ambienti suprematisti bianchi allo scopo di limitare il ruolo delle donne nell’industria videoludica. Potete trovare in questo mio precedente articolo una narrazione più completa di come il GamerGate sia nato, con la scusa di difendere l’etica (minacciata dalle donne corruttrici dei media) dei giornalisti che si occupano di videogiochi, intesi dai GamerGaters solo come mero prodotto consumistico di cui conoscere le specifiche prima di un acquisto.

La confusione nata intorno alle animazione di “Mass Effect Andromeda” è diventata per il GamerGate una nuova occasione per cercare una donna che lavora nell’industria videoludica e attaccarla rispettando il solito metodo: uno dei vari siti che fa da capo branco ha dato l’ordine, e il branco ha iniziato ad attaccare. L’autore dell’articolo, Ethan Ralph (che l’anno scorso è stato arrestato per aver aggredito dei poliziotti da ubriaco e rischia ora la galera), la accusa di aver guadagnato il posto di lavoro offrendo favori sessuali e di non avere alcuna competenza: Allie Rose-Marie Leost, che ha una formazione come animatrice e lavora come animatrice, viene definita unicamente “una cosplayer” (Leost fa abitualmente cosplay e posa come modella). Anche in Italia un importante sito di tecnologia (che a quanto pare ha come fonte siti di estrema destra americani) ha deciso di riproporre la notizia intitolando l’articolo “Mass Effect Andromeda, animazioni fatte da una cosplayer?”Allie Rose-Marie Leost ha ricevuto poi messaggi in cui le viene detto che deve vergognarsi e che lei è la causa della rovina di “Mass Effect”, ha ricevuto un messaggio in cui un utente si offre di fare sesso con lei per insegnarle nuove espressioni facciali e così via.

La notizia, pubblicata da The Ralph Retort e dal sito italiano citato sopra senza alcuna verifica, è inoltre falsa, come subito affermato da BioWare stessa in difesa di Leost: Allie Rose-Marie Leost ha effettivamente lavorato a “Mass Effect: Andromeda”, ma non è mai stata parte di BioWare perché lavora nei laboratori di motion capture di Electronic Arts. Un altro sito collegato al GamerGate, TGG, si è spinto ulteriormente oltre, teorizzando che alcune “social justice warrior” (termine stranamente usato in modo dispregiativo ma che indica gli attivisti per i diritti sociali) si sarebbero infiltrate in BioWare a partire dal 2010 allo scopo di rendere brutte le donne nei videogiochi creati dallo studio come vendetta verso i giocatori maschi eterosessuali, che sarebbero identificati come nemici da combattere. Sul serio, qualcuno ha scritto non uno ma diversi articoli sostenendo questa teoria, di cui “Mass Effect: Andromeda” sarebbe solo l’ultima dimostrazione.

Qua su Webtrek ho personalmente sconsigliato i nostri lettori di pre-acquistare “Mass Effect: Andromeda” prima dell’uscita delle recensioni (dovrebbero iniziare a essere online domani), perché alcuni siti che han potuto provare e commentare le prime ore di gioco hanno evidenziato una serie di problemi di storia, scrittura, gameplay e interfaccia che devono essere approfonditi. Ho dedicato uno spazio molto limitato, una sola riga, ai bug, ai glitch e alle cattive animazioni di “Mass Effect: Andromeda”, e lo ho fatto per un motivo: bug e glitch possono essere risolti, e bug, glitch e animazioni mal riuscite possono essere molto secondari ina lunga esperienza di gioco. Lo dico per esperienza: ho dato 8,4 a “Fallout 4” e ha tutti i difetti per ora segnalati in “Mass Effect: Andromeda”. A volte penso di avergli dato troppo, a volte penso di avergli dato troppo poco, probabilmente nonostante tutti i suoi problemi gli ho dato il voto giusto.

È facile incollare una di seguito all’altra le cattive animazioni di un gioco e i suoi glitch e far sembrare l’intera esperienza minata da simili cose: magari ogni giocatore ha incontrato un unico glitch o ha notato una sola animazione difettosa in 10 ore di gioco, ma tutte le minime esperienze negative di tutti i giocatori, messe insieme, danno l’impressione di una disfatta irrimediabile. Quello che ho visto sinora di “Mass Effect: Andromeda” mi ha soddisfatto? No, non proprio: a un certo punto un personaggio spara con una pistola tenendola al contrario. Ma in un gioco tanto grande alcune espressioni facciali bastano a rovinare l’esperienza? E nessuno parla dei suoi panorami, dei suoi pianeti, nessuno sottolinea abbastanza come sia migliorato il suo sistema di combattimento (forse un sistema di combattimento sparatutto in terza persona con coperture non è quello che serve a “Mass Effect” ma questo è un discorso che lasciamo per la recensione). Non confondiamo la necessaria cautela a cui è giusto invitarvi con la voglia di fare visite di qualche YouTuber che ha deciso di ridurre “Mass Effect: Andromeda” a un’occasione per risate e lucro. E non accusiamo di questo una ragazza che ha come colpa l’essere bella e lavorare come animatrice per Electronic Arts.

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