Microsoft lancerà un servizio di videogiochi in streaming senza console

In un’intervista a Bloomberg, che ho già citato parlando del nuovo sforzo di Microsoft nel comprare studi per sviluppare esclusive Xbox One, il capo della divisione Xbox Phil Spencer ha fatto un’interessante dichiarazione sul futuro del videogioco in streaming. Secondo Phil Spencer entro tre anni, cioè entro il 2020, Microsoft lancerà un servizio di contenuti (tra cui videogiochi) in streaming, un servizio per cui non ci sarà bisogno di alcuna console. Un esperimento è stato già svolto internamente nel 2012, ma si rivelò all’epoca troppo costoso. L’evolversi della tecnologia e del sistema cloud Microsoft Azure dovrebbe però permettere alla compagnia di rendere economicamente conveniente un simile servizio nel prossimo futuro.

Attualmente Microsoft propone un servizio su abbonamento chiamato Xbox Game Pass che permette di scaricare e giocare gratuitamente un’ampia libreria di giochi Xbox, che ruotano e che possono anche essere acquistati definitivamente a prezzo scontato dagli abbonati. Una strategia che serve anche a sottrarre a rivenditori come GameStop importanza sulla rivendita dei giochi più vecchi, che possono essere così acquistati a prezzi scontati direttamente in formato digitale. Siccome per GameStop la rivendita di giochi usati continua a essere un’importante voce di bilancio il solo annuncio di Xbox Game Pass provocò un crollo nel valore delle azioni del rivenditore.

PlayStation ha invece già in funzione (in alcuni Paesi, tra cui l’Italia non è compresa) un servizio in streaming chiamato PlayStation Now e disponibile anche su PC, e la nuova piattaforma Jump si propone come servizio in streaming specializzato in videogiochi indipendenti. Anche Electronic Arts ha di recente presentato lo streaming di videogiochi come la prospettiva futura dell’industria, un’industria dove una persona potrà giocare ovunque, in qualsiasi momento, ai videogiochi che gli interessano come oggi può guardare un film di Netflix su una moltitudine di dispositivi, dal PC alla televisione al cellulare a uno schermo montato sulla sua automobile.

In questo possibile futuro macchine come le console, e persino come i PC da gaming, saranno meno importanti di oggi, perché non avremo bisogno di un hardware capace di far girare il gioco ma solo di un hardware capace di ricevere e mandare informazioni da server e macchine remoti. Avremo bisogno di streamer come Nvidia Shield, e non di console. Un futuro possibile su cui Microsoft, indietro rispetto a PlayStation e Sony per quanto riguarda l’hardware ma avvantaggiato per quanto riguarda software e servizi in cloud (un importante attivo nel bilancio della compagnia con sistemi come Microsoft Azure), fa bene a sperare.

fonte Bloomberg
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