Star Wars Battlefront 2 limita i Crediti guadagnabili in Arcade come se fosse un F2P

Continua la polemica sull’implementazione delle micro-transazioni in “Star Wars: Battlefront 2” di EA e DICE, e stavolta il problema riguarda i “cooldown”, i periodi di attesa, della sua modalità Arcade. Sin dalla beta aperta Electronic Arts si è trovata in mezzo a proteste per la sua decisione di sostituire l’intero sistema di progressione di “Star Wars: Battlefront 2” con loot box, forzieri dal contenuto casuale acquistabili anche tramite micro-transazioni. Ha aggiustato un po’ il tiro, prima togliendo dalle loot box alcune abilità e alcune armi in modo che fossero guadagnabili con un sistema di progressione più tradizionale (e meno legato alle spesa di denaro reale), poi ha abbassato il costo degli Eroi quando, durante l’anteprima su EA Access e Origin Access, è diventato evidente che avesse deciso di renderli costosissimi in modo che i giocatori fossero costretti a spendere per loro tutte le loro risorse gratuite in-game (i Crediti). Dovendo risparmiare Crediti per comprare gli Eroi i giocatori sarebbero quindi incoraggiati ad acquistare valuta premium (i Cristalli) per continuare a poter aprire loot box, che restano il principale sistema di progressione del gioco: anche dopo i vari aggiustamenti senza aprire loot box i giocatori non possono sostanzialmente avere nuove abilità per i loro personaggi e potenziare le abilità base.

L’ultima notizia, sempre proveniente da chi sta provando “Star Wars: Battlefront 2” in anteprima su EA Access (Xbox One) e Origin Access (PC) riguarda la modalità Arcade del gioco. La modalità Arcade è una modalità single-player a sfide: il gioco mi mette in una certa situazione con un certo personaggio, e devo affrontare sfide di difficoltà crescente ottenendo in cambio ricompense. Ricompense a base come al solito di valuta in-game, di Crediti.

Giocare ad Arcade sembrerebbe quindi un buon modo per ottenere con continuità Crediti aggiuntivi da spendere nelle loot box o negli Eroi, ma Electronic Arts ha invece deciso di limitare questa possibilità, inserendo nella modalità Arcade un limite ai Crediti giornalieri guadagnabili, un limite ripreso, come le micro-transazioni stesse, dai videogiochi freemium per dispositivi mobili, e qui inserito in un gioco a pagamento. Niente che non abbia già visto: giochi a prezzo pieno come “Middle-Earth: Shadow of War” hanno già introdotto concetti da game-as-a-service free-to-play come missioni giornaliere capaci di farmi ottenere valuta in-game (e persino valuta premium in alcuni casi), e Electronic Arts sta sostanzialmente trattando la modalità Arcade come il contenitore delle missioni giornaliere di “Star Wars: Battlefront 2”, come qualcosa che spinga i giocatori a tornare a giocare ogni giorno. O a non comprare il gioco, se non apprezzano questo modo di monetizzare i videogiochi.

fonte DSOGaming
Potrebbe piacerti anche