Più della metà dei videogiochi rappresenta la droga in modo positivo

Un interessante studio pubblicato da Archstone, organizzazione che si occupa di studiare e diffondere più consapevolezza sulle dipendenze, mostra che comunemente i videogiochi rappresentano le droghe in modo positivo.

Lo studio è stato condotto sui 100 videogiochi più venduti su ogni console, guardando come le droghe (reali o fittizie) sono inserite nel mondo di gioco, quali effetti abbiano a livello di gameplay e se il giocatore fosse in qualche modo incoraggiato a usarle.

I risultati non sono incoraggianti, se vogliamo considerare questo campione rappresentativo di come i videogiochi riescano a mostrare un tema anche complesso come quello delle droghe. Nella maggioranza dei videogiochi, infatti, usare droghe ha effetti positivi sul personaggio: nel 28% dei casi drogarsi migliora la sua salute e nel 32% dei casi aumenta la sua potenza. Solo nel 40% dei casi la droga è rappresentata come qualcosa che disorienta il personaggio e rende più difficile controllarlo.

Effetti in parte fittizi o comunque esagerati in modo positivo ma per droghe spesso rappresentate in modo sennò realistico: il 61% dei giochi analizzati cita droghe reali, e in molti altri casi le droghe inventate per il gioco sono comunque chiari riferimenti a droghe che esistono nella realtà.

Archstone però riconosce che la rappresentazione, anche nei casi in esame, non è sempre nettamente positiva e giochi come Fallout 4, in cui le droghe donano bonus anche molto vantaggiosi, hanno magari meccaniche (a volte non proprio realistiche) per rappresentare la dipendenza e trame che ne mostrano gli effetti in modo meno positivo.

È qualcosa che accade spesso (e può far parte della famosa dissonanza ludonarrativa): pensate a quanti videogiochi violenti in realtà abbiano una storia contro la guerra e contro la violenza. Sarebbe anche ipocrita, secondo Archstone, raccontare in modo totalmente negativo la droga in un gioco che per esempio incoraggia a usare la violenza, e lo studio non serve a chiedere cambiamenti su questi videogiochi per adulti o a lanciare allarmi.

fonte Archstone
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