Come inizializzare e calibrare la batteria smartphone Android

Dalla prima uscita degli smartphone, il mondo della telefonia mobile è stato completamente rivoluzionato e migliorato. I telefoni cellulari sono diventati dei veri e propri PC dotati di un processore vero, di una memoria RAM e addirittura di una scheda video, oltre che di un capiente storage interno capace di contenere centinaia di immagini, video, file musicali, documenti allo stesso tempo. E grazie ai sistemi operativi Android di Google, iOS di Apple iPhone e Windows 10 Mobile di Microsoft (con i suoi Lumia), con smartphone e tablet è possibile utilizzare delle applicazioni che ci permettono di lavorare in mobilità più agevolmente di un notebook, un ultrabook o un netbook.

Tuttavia, in qualsiasi modello a partire dai top di gamma e dal miglior device Samsung, Huawei, LG, Sony, HTC fino ad arrivare ai migliori smartphone economici e passando per quelli cinesi, una cosa è peggiorata rispetto ai vecchi cellulari GSM. Si tratta della batteria, specialmente della batteria degli smartphone Android che costituiscono la maggior parte del mercato. Nonostante la qualità delle batterie, adesso agli ioni di litio, sia sensibilmente migliorata rispetto alle vecchie Ni-Cad, la loro autonomia ha subito una discesa in picchiata. Questo non deriva dal malfunzionamento delle batterie stesse, ma è colpa dei device a causa di diversi fattori. Fra tutti citiamo i grandi display, spesso con risoluzione HD, Full HD o addirittura Quad HD in modelli come LG G4. Le batterie si trovano a reggere un grandissimo numero di pixel e una luminosità accecante del display e ovviamente durano di meno. Poi ci sono le CPU, attualmente quasi sempre quad core, hexa core e octa core, che unite alle RAM che hanno un quantitativo paragonabile ai  PC desktop, e alle schede video, consumano molta carica energetica.

E non è finita, perchè una parte della colpa del veloce scaricamento dell’accumolatore energetico va anche al sistema operativo Android. Esso con Lollipop, KitKat e Jelly Bean ancor più che con Marshmallow, non è un sistema ottimizzato per pochi dispositivi come succede con iPhone 6s, iPad e iPod di Apple e il loro iOS. E questo comporta altro dispendio di energie. Ancora, c’è anche il pesante carico di app che i dispositivi sono costretti ad avere sulle spalle. Basti pensare alla funzione di multi tasking che hanno oramai tutti gli smartphone, ai videogames pesanti con grafica eccezionale che si trovano sul Play Store. Per non parlare dei browser internet, app social network come Facebook e Twitter, e-mail e altre applicazioni che continuano a lavorare e consumare energia in background inesorabilmente. E poi c’è la conversazione, la navigazione 4G LTE, il VOIP, WhatsApp, il video playback con YouTube, ascoltare la musica, utilizzare la fotocamera come una GoPro per registrare in risoluzioni pazzesche con il 4K e il flash LED e tanto altro… ormai si fa praticamente di tutto con il touchscreen degli smartphone. Molti non hanno nemmeno più bisogno del computer e portano il proprio device ovunque per lavoro e intrattenimento.

Con tutti questi innumerevoli utilizzi che si fanno ogni giorno, anche con i migliori smartphone Android la batteria ne risente molto, ecco perchè dura poco e la media standard di autonomia per gli smartphone è di una sola giornata. Se poi si possiede uno smartphone da molto tempo questa cosa diventa ancora più grave, in quanto è soggetta ad usura e la sua durata potrebbe dimezzarsi. Per una sua corretta manutenzione e per farla durare il più possibile sia come autonomia che nel tempo, esistono delle operazioni da effettuare che aiuterebbero molto, e queste consistono nell’inizializzare e calibrare la batteria.

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Come inizializzarla!

batteria smartphone Android

Spesso quando si acquista un device, molti iniziano ad utilizzarlo come se lo avessero da una vita. Semplicemente lo accendono, al massimo lo mettono in carica una notte, e credono che sia pronto a partire. Ma per far durare la batteria smartphone Android il più possibile e per farla essere efficiente al massimo delle sue possibilità questa operazione è del tutto sbagliata. Si deve invece effettuare un preciso processo che sta nell’inizializzare per riuscire a fornire la giusta carica e permettere al sistema operativo di stimarla al meglio perché per Android non è facile individuarne la percentuale. Se la procedura di inizializzazione che permette la calibrazione non viene effettuata si potrebbero avere problemi di autonomia non ottimale per tutta la vita dello smartphone, vedendosi costretti a sostituire l’accumulatore energetico dopo un tot di tempo. Di seguito vi spieghiamo come effettuare un corretto processo di inizializzazione della batteria del proprio device.

Dovete sapere che la casa produttrice, quando rilascia gli smartphone non inserisce all’interno della scatola la batteria completamente carica: in realtà è carica solo in parte, e non è stata effettuata l’inizializzazione. Se quindi si utilizza il dispositivo direttamente si rischia di ridurre le sue potenzialità.

La corretta procedura per inizializzare quando avete appena acquistato un device è inserire l’accumulatore energetico nel device e metterlo in carica ancor prima di accenderlo la prima volta. Quando la carica completa è stata raggiunta non staccate ancora il caricabatterie perchè non è ancora il momento: lasciate il device a caricarsi per altre 2 ore.

Magari potete effettuare anche una pausa di mezz’ora in mezzo al caricamento o dopo la prima fase, servirà per dare a una tregua alla batteria dal ricevere la corrente. Ultimata la carica, senza ancora scollegare il caricabatterie accendete lo smartphone, aspettate che il sistema operativo si carichi e finiate alla schermata Home, quindi staccate il caricabatterie. In questo modo permetterete anche ad Android di fare meno errori possibili nella stima della percentuale energetica.

Adesso utilizzate tranquillamente il vostro device, ma non pensate nemmeno di metterlo in carica finchè la percentuale non arriva almeno al 5% oppure di meno, consigliamo il 5%. Una volta a questa percentuale spegnete il vostro smartphone o aspettate che si spenga da solo, quindi mettetelo in carica di nuovo. Aspettate che appaia l’immagine mostrante che la carica è completata, per essere più prudenti nell’inizializzare attendete anche qualche minuto in più. Adesso, senza staccare il caricabatterie accendete il device, e una volta che il sistema operativo si è caricato e siete di nuovo alla schermata Home, scollegate il caricabatterie.

Ripetete l’ultima procedura che vi abbiamo spiegato per altre 4 o 5 volte, con la differenza che adesso potete anche fermarvi al 10% come percentuale di carica quando inizierete a ricaricare, e potrete ricaricare anche a device acceso. L’importante è che con la carica arrivate al 100%, quindi potrete scollegare. L’operazione per inizializzare è terminata e la batteria del device dovrebbe essere nelle migliori condizioni possibili per il suo ciclo di vita.

Come calibrarla!

batteria smartphone Android

Nel caso il vostro device non sia appena acquistato e avete utilizzato la sua batteria oramai da un bel po’ di tempo non disperate. C’è comunque un’operazione che si può compiere per ottimizzare la batteria e le modalità in cui il sistema operativo ne stima lo stato della carica. Anzi, si tratta di una operazione di manutenzione che andrebbe fatta ogni 5 o 6 settimane per preservare sempre l’autonomia migliore.

Stiamo parlando di calibrare la batteria: operazione che permette al sistema operativo di riconoscere al meglio la percentuale rimasta e di non appioppare valori a caso, come a volte succede quando si vede il 20% di energia scaricarsi in pochi minuti. E non si tratta solo di un errore di sistema, in quanto la mancata calibrazione è una cosa che sfocia anche in una minore autonomia. Si possono trovare molte applicazioni sul Play Store che millantano calibrare la batteria smartphone Android. Bene, vi informiamo che queste app sono del tutto inutili in quanto effettuano un’operazione banale che viene eseguita anche automaticamente dal sistema operativo in alcune situazioni (ovvero cancellare il file batterystats.bin che non contiene altro che informazioni).

Esiste una procedura ben precisa per calibrare della batteria, e ve la andiamo ad esplicare di seguito. Vi segnialiamo che se pensate di aver effettuato male il processo per inizializzare la batteria, se decidete di ricalibrare potreste recuperare parte delle potenzialità perse della batteria.

Fate scaricare naturalmente la batteria tenendo lo smartphone sempre acceso e senza sovraccaricarlo. Potete scegliere due modalità di scaricamento.

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  • Far scaricare la batteria del tutto e far spegnere il dispositivo. In questo caso la procedura per calibrarla avrà più probabilità di ottenere il massimo dell’efficacia, però far spegnere il dispositivo con la batteria scarica potrebbero arrecarsi effetti negativi, anche se di poco conto. Se lo si fa solo raramente però, i rischi sono abbastanza bassi. Vi consigliamo questa opzione nel caso il vostro smartphone abbia gravi problemi.
  • Far scaricare la batteria fino ad arrivare sotto al 10%. Ci sarà meno percentuale di efficacia nel processo per calibrarla, ma nel compenso non ci potrà mai essere nessun danno ad essa. Se il vostro device ha dei problemi ma non sono gravi, potrebbe già bastare tranquillamente scegliere per questa opzione.

Se scegliete la prima opzione continuate nella lettura di questo paragrafo per calibrare la batteria, altrimenti spegnete il vostro smartphone e passate al paragrafo successivo. Adesso, nonostante il cellulare si sia spento, provate a riaccenderlo. Se si accende aspettate che si spenga di nuovo prima di passare al passo successivo per calibrarla, altrimenti andate avanti.

Una volta che il vostro device è spento, collegate il caricabatterie e tenete il device in carica fino a che viene visualizzato che la carica è completa. Una volta visto l’avviso non è ancora finita, dovete tenere il dispositivo in carica per almeno altre 2 ore. Fatto ciò staccate il caricabatterie dal telefono, apritelo e rimuovete l’accomulatore energetico. Se la batteria è non removibile staccate solamente il caricabatterie e lasciate lo smartphone spento. Lasciatela disinserita (o lo smartphone spento) per 10 minuti. Dopodichè rimettetela nel device e rimettete il telefono in carica sempre da spento, ancora per alcuni minuti. Passato qualche minuto accendete lo smartphone mentre è in carica, aspettate che il sistema operativo Android si avvii del tutto e la schermata Home venga visualizzata, quindi scollegate il caricabatterie. Questa procedura per calibrare dovrete ripeterla per 2 o 3 cariche affinchè venga effettuata correttamente e completamente. Dopo questo il sistema operativo riuscirà nel modo più preciso possibile ad individuare la carica energetica e potreste notare sensibili miglioramenti nella sua durata grazie alla calibrazione.

Consigli utili per farla durare di più!

batteria smartphone Android

Una volta che avete terminato di inizializzare e calibrare la batteria del vostro device, è meglio che sappiate come comportarvi da ora per i mesi a venire, in modo da evitare che si presentino di nuovo problemi e di preservare al massimo la vita della vostra Li-Ion. Per questo motivo vi lasciamo dei consigli utili su come gestire la ricarica, la manutenzione e l’utilizzo del vostro smartphone per evitare danni o deficit dell’accolumatore energetico.

Vi consigliamo innanzitutto di non far scaricare mai del tutto la batteria. Le batterie odierne non sono come quelle vecchie che avevano l’effetto memoria (ovvero che una volta ricaricate un po’ di volte senza farle scaricare del tutto poi duravano mediamente fino a quella percentuale in cui l’avevamo messa in carica), quindi non ce n’è bisogno. Se la batteria si scarica completamente si potrebbe danneggiare quando la si va a caricare. E’ vero che le case produttrici impostano sempre un limite del 5% prima di far spegnere i dispositivi, ma non si sa mai.

Ciò che abbiamo detto sopra vale anche per il discorso inverso, non c’è bisogno di caricare obbligatoriamente fino al 100%. La percentuale ottimale di ricarica da avere è tra il 20% e l’80%. Caricate il dispositivo quindi quando la carica raggiunge il 20%, e potete scollegare il caricabatterie già all’80%. Ricordate sempre che dopo 2 anni di utilizzo di solito le batterie dimezzano la loro durata, quindi meglio le utilizzate e meno problemi seri avrete.

Altro consiglio è di calibrare e caricare il dispositivo sempre in un luogo fresco, e durante il suo utilizzo di non farlo surriscaldare. Se ci sono app troppo pesanti eliminatele o alleggerite la memoria dello smartphone.

Se sostituite la vostra batteria o per qualunque motivo ne avete una che non utilizzate, fatela caricare fino al 40%, mettetela in una busta chiusa e ponetela in conservazione ad una temperatura di 0 gradi.

Infine vi suggeriamo di non caricare mai il telefono per troppo tempo. La carica avviene con scariche di corrente fornite ogni tot di secondi, e questo avviene anche dopo che la carica è ultimata dopo che il caricabatterie avrà aspettato di far scaricare un po’ della percentuale energetica. Continuare a caricare dopo che la carica è completata è quindi inutile e potrebbe essere dannoso. Non eccedete mai le 8 o 10 ore di ricarica, o potreste risentirne.

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