Aspettando Godus

Abbiamo già parlato della triste storia di “Godus” di 22cans e Peter Molyneux, un gioco che, dopo il suo Kickstarter nel 2012, non ha mai trovato una direzione, una visione e non ha mai realizzato le promesse iniziali. “Godus” sarebbe dovuto essere un simulatore di divinità con combattimenti multiplayer tra popoli guidati da dèi diversi che si scontrano per il predomonio sul Pantheon, ma la modalità di combattimento è arrivata solo nella forma di un giochino indipendente da “Godus”, “Godus Wars”, e il multiplayer è ancora assente.

Godus e Godus Wars: L’addio di Naszynski

A peggiorare la situazione, scopriamo ora che Konrad Naszynski, che era a capo dello sviluppo di “Godus”, ha lasciato 22cans poco dopo l’uscita di “Godus Wars” perché il suo contratto non è stato rinnovato. Kaszynski era stato definito da Molyneux come uno dei principali autori della modalità per più giocatori e il suo principale designerSecondo Rock, Paper, Shotgun, attualmente non c’è più alcuna squadra al lavoro su “Godus” e “Godus Wars” (tutti i membri di 22cans lavorano al loro nuovo gioco, “The Trail”), i due progetti sono bloccati per un tempo indefinito e sembra che non arriveranno le funzioni mancanti e che i due giochi non usciranno mai dall’Accesso Anticipato su Steam. L’ultimo aggiornamento di “Godus Wars” risale al 2 marzo, non si parla più di nuovi contenuti e sono scomparse le dirette degli sviluppatori dedicate all’avanzamento del progetto. Ne hanno persino eliminato le tracce.

Godus e Godus Wars: Le dichiarazioni di Simon Phillips

Parlando con Eurogamer il CEO di 22cans, Simon Phillips (che ha preso il controllo della compagnia per salvarla dalle mani di Peter Molyneux), ha ammesso la perdita di Naszynski ma ne ha sminuito l’importanza nello sviluppo del gioco che afferma essere ancora in lavorazione, pur non sapendo dire quanta gente ci lavora, su cosa stiano lavorando e quando saranno pronti gli aggiornamenti. “Konrad è un libero professionista a cui avevamo chiesto di costruire livelli per Godus Wars. Ha completato queste mappe per l’ultimo aggiornamento e il suo contratto è scaduto. Certo, se e quando avremo bisogno di nuovi contenuti ne parleremo ancora con Konrad, perché ormai conosce il processo di creazione. […]

Godus è un progetto ancora in corso, sia su PC sia su dispositivi mobili. E ci sono molti diversi aspetti che necessitano di supporto nel progetto, come puoi immaginare. Abbiamo quindi da andare un po’ avanti e indietro dall’edizione PC a quella per dispositivi mobili e così via. […] Spostiamo le nostre risorse da un progetto all’altro a seconda di quello che vogliamo realizzare, che sia design, codice per PC o per dispositivi mobili, risorse grafiche e così via.” Mi sembra ormai evidente che lo sviluppo di “Godus” e “Godus Wars” sia terminato e che i progetti siano morti, ennesimi esempi negativi di come possa finire una campagna Kickstarter di successo realizzata da professionisti amati e riconosciuti che, paradossalmente, neanche avrebbero bisogno di Kickstarter per cercare i fondi necessari.

Godus, Godus Wars e Kickstarter

Un articolo di ieri su Polygon, scritto da Ben Kuchera, dà uno sguardo interessante a Kickstarter e al ruolo dei finanziatori. “Kickstarter ci ha trasformati tutti in produttori scadenti”, dice Kuchera, cioè in produttori privi di controllo sul lavoro che stanno finanziando, senza i mezzi per bloccarlo o dirigerlo e senza le competenze per farlo. Allo stesso tempo, il finanziamento di un lavoro su Kickstarter obbliga (almeno in parte pure legalmente) gli autori a finirlo, anche se il progetto si rivela un fallimento, anche se la spesa diventa più grande del previsto, anche se le meccaniche non funzionano. Non c’è più nessun produttore che fermo la macchina, che ordini l’evacuazione del treno che è deragliato. Le genesi di un successo come “Overwatch”, nato dal cancellato “Project Titan”, o del nuovo “Doom”, nato dal cancellato “Doom 4”, dimostrano che a volte bisogna arrendersi, lasciare andare, e non arrivare al punto a cui sono arrivati “Godus” e “Godus Wars”.

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