Get Even viene rimandato dopo la strage della Manchester Arena

Bandai Namco ha deciso di rimandare l’uscita di “Get Even”, che sarebbe dovuto arrivare il 25 maggio su PC, PlayStation 4 e Xbox One, sino al 23 giugno 2017. Normalmente le ragioni date da uno sviluppatore o da un produttore per il rinvio di un videogioco sono la necessità di più tempo per risolvere dei bug, la scelta di spostare il gioco in un periodo meno affollato dell’anno o l’implementazione di nuove funzioni. “Get Even” viene, invece, rimandato per lutto, a seguito dei fatti della Manchester Arena.

Ieri sera, alla fine del concerto di Ariana Grande, cantante stonata amata soprattutto dai bambini e apparsa anche nella serie “Final Fantasy” come personaggio di “Final Fantasy: Brave Exvius”, un attacco suicida ha causato più di 20 morti e più di 50 feriti all’interno della Manchester Arena dove l’evento era avvenuto. “Get Even” sarebbe uscito nel Regno Unito a pochi giorni dalla strage, ed è un horror thriller sparatutto in prima persona che inizia proprio con una ragazzina (come ragazzine sono le vittime dell’attentato) rapita da terroristi e legata a una bomba. Non è una storia che si sovrappone con precisione a quella della Manchester Arena, ma secondo Bandai Namco pubblicare ora il videogioco sarebbe una mancanza di rispetto per tutte le persone coinvolte.

Robin Williams si suicidò dopoi una lunga depressione appena prima all’uscita programmata del racconto interattivo “Depression Quest” di Zoe Quinn. Quinn si trovò quindi di fronte alla difficile scelta tra il rimandare il lancio del gioco su Steam (era già disponibile gratuitamente online) o continuare. “Non posso, in coscienza, trattenermi dall’offrire a qualcuno qualcosa che potrebbe aiutarlo a ottenere un vero cambiamento nella sua vita o anche solo dargli un sollievo temporaneo o una migliore comprensione solo per ridurre il rischio di offendere persone o di danneggiare la mia reputazione. Se mi trovassi seduta a un tavolo e qualcuno mi chiedesse come ho potuto lanciare Depression Quest il giorno in cui Robin Williams si è tolto la vita io saprei come rispondere. Saprei perché lo ho fatto, anche se ero combattatuta. Ma se mi sedessi a un tavolo e qualcuno mi chiedesse come ho potuto non rendere disponibile Depression Quest nel momento in cui ne avrebbe avuto bisogno io avrei provato vergogna. Quindi, lancerò il gioco. Silenziosamente, non farò promozione sino a un momento successivo, per rispetto. Ma voglio che sia lì fuori, disponibile in tutti i modo in cui posso renderlo disponibile. Se qualcuno ne ha bisogno, deve averlo.” Di fronte al rinvo di “Get Even” mi chiedo se abbiamo bisogno di arte, anche di intrattenimento, che si vergogni a uscire di fronte alla realtà e provo quasi un po’ di sollievo al pensiero che alla fine Bandai Namco, nonostante i toni del comunicato stampa, si sia posta soprattutto un problema commerciale.

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