Voodoo, survival open-world italiano, è ora nelle mani degli autori di Redout

Abbiamo già parlato di “Voodoo”, videogioco multiplayer survival open-world realizzato dallo studio italiano Brain in the Box e portato su Kickstarter e distribuito da Indiegala, piattaforma italiana conosciuta soprattutto per i suoi bundle digitali di videogiochi. “Voodoo” dovrebbe essere ambientato in un’Africa “fantastica” e “primordiale”, secondo gli autori, ma è invece una collezione di stereotipi sul continente africano (e non solo), sulla sua storia e su quello che la nostra cultura ha etichettato come “primitivo”. L’Africa di “Voodoo” è un parco di divertimenti a tema “Africa” creato dall’uomo bianco per l’uomo bianco mescolando il Vudù di New Orleans e gli eucalipti dell’Oceania, i Masai dell’Africa orientale e gli Zulu dell’Africa meridionale (ma i costumi son quelli che questi popoli avevano all’epoca delle colonie, nel XVIII secolo), quella che noi chiamiamo “civiltà”, una struttura nata in Egitto, la savana e i vulcani. Nella costruzione del mondo di “Voodoo” non c’è una logica che vada oltre all’accumulo degli elementi riconoscibili come “etnici” e “primitivi”.

Nonostante questi problemi “Voodoo” è riuscito a terminare la sua campagna di crowdfunding e a giugno è arrivato su Steam in Accesso Anticipato dove, come in molti casi, sono iniziati i problemi. In un aggiornamento su Steam il presidente di Indiegala Riccardo Rosapepe ha ora annunciato che la compagnia ha chiuso la collaborazione con Brain in the Box, che non svilupperà più “Voodoo”. La lavorazione del gioco non verrà però interrotta: al posto di Brain in the Box arriva a lavorare su “Voodoo” lo stimato studio italiano 34BigThings, responsabile del miglior videogioco italiano dello scorso anno secondo il premio Drago d’Oro, il videogioco di corse “Redout”. 34BigThings collaborerà nel progetto con Event Horizon Studios, legato alla scuola Event Horizon con cui 34BigThings ha stretti rapporti.

Indiegala promette ora aggiornamenti mensili costanti ai suoi utenti con un calendario regolari e il netcode, il codice che gestisce le funzionalità multiplayer del gioco, sarà completamente riscritto. La nuova squadra avrà però bisogno di qualche giorno (si parla in un momento successivo di “qualche settimana”) per capire come muoversi nel codice del gioco e, sino a quel momento, i server del gioco resteranno spenti. In realtà i server di “Voodoo” sono spenti da almeno fine agosto, da quanto mi risulta, al punto che avevamo già contattato sia Indiegala sia Brain in the Box, anche a proposito delle ricompense del Kickstarter (non ci sono aggiornamenti sulla pagina della campagna da gennaio) e mossi da voci sul cambio del team di sviluppo, senza però ricevere alcuna risposta. Solo ora, dopo almeno un mese senza notizie e senza server Indiegala spiega pubblicamente cosa sia avvenuto. Faccio i miei auguri a 34BigThings sperando che riesca non solo a sistemare il codice del gioco, ma anche le sue fondamenta.

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