Blizzard: siamo pronti a riconsiderare la presenza di loot box in Overwatch

Le loot box, forzieri dal contenuto casuale acquistabili anche con valuta reale, sono state al centro di varie plemiche in questo periodo. Le polemiche han riguardato soprattutto giochi come “Destiny 2”, dove nelle loot box sono finiti oggetti (le vernici per l’equipaggiamento, gli “shader”) resi mono-uso nel nuovo videogioco di Bungie e Activision, “Middle-Earth: Shadow of War”, dove gli Orchi con cui posso costruire il mio esercito son finiti dentro forzieri dal contenuto casuale e dove il gioco ha guadagnato un lento endgame pensato per incoraggiare all’acquisto di questi forzieri (e di boost per l’esperienza) e “Star Wars: Battlefront 2”, che aveva sostituito proprio con le loot box la progressione del gioco. Intanto si discute sulla possibilità di considerare le loot box come gioco d’azzardo.

Blizzard Entertainment ha già in parte preso una sua posizione riguardo a queste controversie, difendendo le loot box di “Overwatch” in quanto contengono solo elementi estetici senza influenza sul gameplay e in quanto in generale le loot box non potrebbero essere considerate gioco d’azzardo perché contenenti beni digitali privi di valore monetario. Mentre non voglio ancora entrare sulla complessa questione delle loot box come gioco d’azzardo, ho cercato di spiegare in un mio articolo perché questo dividere gameplay e aspetto visivo e quindi a volte anche narrativo del videogioco sia un passo indietro nell’evoluzione di un medium che stava invece andando verso la fusione di meccaniche e narrazione.

In un’intervista a Kotaku Jeff Kaplan, direttore per “Overwatch”, è tornato sul tema. Dopo aver confermato che Blizzard sia convinta del modo corretto in cui ha inserito le loot box in “Overwatch”, Kaplan spiega che la squadra ha sempre sotto controllo il sistema dei forzieri del gioco e il loro bilanciamento e che per questo tempo fa è stata diminuita la probabilità di trovare doppioni di oggetti già posseduti. Il cambiamento non ha in realtà ancora annullato la possibilità di trovare doppioni, e anche se Kaplan spiega questo problema come una semplice conseguenza del numero limitato (cioè non infinito) di oggetti disponibili in realtà è Blizzard ad aver scelto di mantenere i doppioni, di far trovare ai giocatori duplicati di oggetti già posseduti anche quando potrebbero trovare ancora oggetti nuovi.

Ma è interessante soprattutto il finale dell’intervista, in cui Kaplan spiega che è probabile che le loot box resteranno in “Overwatch” in futuro ma che Blizzard Entertainment è disposta anche a tornare sui suoi passi se l’utenza lo richiederà. “Spero di aver dimostrato con Overwatch che siamo sempre in contatto con la nostra comunità, per noi è importante e non abbiamo timore di fare grandi cambiamenti.” Un incoraggiamento a incoraggiarli a contribuire alla scomparsa di questo sistema di monetizzazione dall’industria videoludica.

fonte Kotaku
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