DICE risponde alle domande dei giocatori su Star Wars Battlefront 2

Ieri DICE ha tenuto un AMA su Reddit. Gli AMA (“Ask Me Anything”) sono eventi in cui gli utenti propongono una serie di domande a una persona, che ne sceglie alcune a cui effettivamente rispondere. DICE ha deciso di tenere l’evento per tranquillizzare i giocatori di “Star Wars: Battlefront 2”, preoccupati per la presenza di loot box nel gioco e nelle loro conseguenze: “Star Wars: Battlefront 2” sostituiva inizialmente il suo intero sistema di progressione con forzieri dal contenuto casuale, e anche se poi ne ha ridotto il pezo i forzieri restano il modo principale per acquisire nuove abilità. I giocatori sono inoltre preoccupati per la quantità di tempo che sarà necessaria per sbloccare anche solo i contenuti della versione base del gioco, con Eroi che possono costare anche 40 ore di partita. Anche qui Electronic Arts è intervenuta abbassando i prezzi in-game, ma la polemica non si è sopita.

John Wasilczyk, produttore esecutivo, Dennis Brannvall, che dirige il design del gioco, e Paul Keslin, produttore, hanno risposto alle domande degli utenti, o almeno alle domande a cui han voluto rispondere loro. Invece di dedicarsi infatti alle domande in base ai voti ricevuti la scelta è ricaduta su quelle in cui han potuto dare le solite risposte vaghe e tranquillizzanti. Per esempio, non hanno risposto alla domanda con più voti in assoluto, domanda che chiedeva a DICE quante ore dovrebbero impiegare i giocatori a sbloccare i contenuti del gioco secondo i dati in loro possesso. DICE si è limitata ad affermare che “abbiamo visto i ragionamenti su quante ore di gioco i giocatori impieghino a guadagnare i vari oggetti, ma la nostra media basata su EA Access e EA Origin mostra tempi molto più rapidi di quello che è uscito fuori.” Quali siano questi tempi non ci è stato però detto.

Brannvall ripropone anche la solita solfa, facendo passare l’inserimento delle micro-transazioni come un’occasione per aumentare la libertà dei gicoatori (ho già spiegato perché non è così in un precedente articolo): le microtransazioni “sono nel gioco per allargare le possibilità di scelta dei giocatori, ma non saranno richieste per giocare o per vincere. E, come in tutto il resto, continueremo a perfezionare e aggiustarle fin quando non arriveremo all’obiettivo.” Sono però uscite fuori anche risposte interessanti sul futuro del gioco, anche se non sono state definite scadenze precise per gli aggiornamenti discussi e non sono stati dati abbastanza dettagli. Uno degli ultimi problemi emersi dall’anteprima di “Star Wars: Battlefront 2” è che la modalità Arcade, single-player, ha limiti giornalieri per le ricompense, come alcuni giochi free-to-play con le loro missioni giornaliere. La cosa potrebbe cambiare in futuro, con aggiornamenti che aumenteranno le occasioni per guadagnare Crediti senza giocare online. E secondo Brannvall le loot box diminuiranno in futuro il loro peso nella progressione del gioco “Stiamo cercando di aggiungere nuovi modi per far crescere il vostro personaggio o classe preferiti, e i forzieri resteranno qualcosa di divertente per chi vorrà dedicarsi a loro.” Si parlerebbe del ritorno a un sistema di progressione tradizionale, dove giocare una classe non mi dà Crediti per acquistare un forziere con abilità casuali per una classe qualsiasi, senza controllo, ma in cui giocare una classe mi fa avanzare nella progressione di quella classe particolare e le loot box potrebbero persino venir modificate per contenere solo oggetti estetici, quando questi arriveranno nel gioco. La quantità di risorse per il crafting ottenuta aumenterà e saranno aggiuste le ricompense in Crediti a fine partita legandole anche all’abilità del giocatore.

A EA in fondo non interessa far pagare tutti i giocatori e costringere tutti i giocatori ai forzieri, perché questi sistemi di monetizzazione non funzionano così, non si basano su una spesa diffusa ma sulla spesa di pochi giocatori compulsivi, spesso con problemi di dipendenza legati al gioco d’azzardo, e chiamati in gergo “balene”. Quindi a EA non interessa spingere tutti i giocatori alle micro-transazioni, magari facendo allontanare i giocatori meno disposti a pagare e impoverendo così la comunità multiplayer, ma le interessa promuoverle in quella giusta quantità che permetta ai giocatori comuni di andare avanti senza fastidi e spinga le balene a mantenere in vita il sistema con il loro denaro.

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