Bloodborne: come combattere contro i boss tagliati dal gioco

In un precedente articolo abbiamo parlato di alcuni nemici e boss di Bloodborne, il Soulsborne di FormSoftware per PlayStation 4, esclusi dal gioco finale. Tra questi c’era anche una malinconica Principessa Lumaca, una creatura che davvero mi dispiace non aver visto nel gioco definitivo, con la sua anatomia sbagliata e il suo aspetto forse vertebrato forse invertebrato. Mi manca già.

Ora però potete sperimentare in prima persona due dei nemici tagliati dalla versione definitiva di Bloodborne grazie a un hack, una manipolazione del gioco stesso. Per farlo non dovete neanche metter mano alla vostra copia del gioco, ma potete sfruttare due Dungeon del Calice, i sotterranei procedurali e condivisibili del gioco, appositamente creati a questo scopo da un utente chiamato Zullie the Witch.

Il codice per il Dungeon del Calice contenente la creatura chiamata “Great One Beast”, un cagnone piumato e arrabbiato, è arkhv2vs, mentre il codice sikgc3sm dà accesso a un Dungeon del Calice con una versione alternativa della Presenza della Luna, cioè del vero boss finale di Bloodborne.  Cosa c’è più lovecraftiano di una creatura emersa da un codice rotto e sbagliato, accessibile cercando parole senza senso su una lapide? Inoltre, questi sono solo due dei boss trovati all’interno dei dati di Bloodborne, e in futuro potrebbero apparirne ancora di nuovi in versioni hackerate dei Dungeon del Calice.

Si tratta di mostri non definitivi, con animazioni e attacchi un po’ rotti, e i dungeon stessi possono rivelarsi pericolosi a causa della loro natura, del fatto di esser nati da un hacking. Apparentemente non ci sono rischi (potete leggere più informazioni qui sul profilo Twitter di Zullie the Witch) ma comunque vi consiglio di fare un backup dei dati di salvataggio di Bloodborne prima di addentrarvi in questi luoghi, o potreste non tornare più indietro.

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