Nintendo aumenterà l’importanza dei DLC su Nintendo Switch

Tatsumi Kimishima, presidente di Nintendo, in un’intervista a Kyoto Shimbun ha affermato di voler vendere nel prossimo anno fiscale ben 20 milioni di unità di Nintendo Switch. Il prossimo anno fiscale andrà da aprile 2018 a marzo 2019, e secondo le informazioni diffuse da The Wall Steet Journal in passato Nintendo vorrebbe distribuire in questo lasso di tempo 25-30 milioni di Switch in tutto il mondo.

Si tratta di cifre davvero elevate, ma attualmente la compagnia è convinta di poter vendere 17 milioni di Nintendo Switch nel primo anno di vita della console, entro marzo 2018, superando le vendite dell’anno di lancio anche di Nintendo DS e PlayStation 4, e neanche di Nintendo Wii sono mai state distribuite tante unità in un solo anno. La possibilità è che Nintendo abbia in programma l’uscita già nel 2018 di un titolo importante che possa rivaleggiare con i giochi arrivati nel 2017, come il nuovo Pokémon per Nintendo Switch.

La compagnia è inoltre convinta di poter spingere sull’acquisto di più di un Nintendo Switch per abitazione, perché il pubblico ha abbracciato la sua natura ibrida, e non è da escludere un arrivo della macchina in Cina. Tutti questi fattori potrebbero contribuire a far raggiungere a Nintendo queste previsioni di vendita, ma restano previsioni molto azzardate.

Nella stessa intervista Kimishima parla di voler distribuire per Nintendo Switch “giochi che offrano nuovi modi di giocare” e di voler aumentare l’uso di DLC per fare in modo che i giocatori possano giocare a un videogioco per un periodo di tempo maggiore.

Nintendo ha già iniziato a rilasciare DLC a pagamento per i suoi giochi e le sue collaborazioni su Wii U, con pacchetti di contenuti aggiuntivi per Smash Bros, Mario Kart 8 e Hyrule Warriors, mentre Splatoon, Splatoon 2 e Arms hanno ricevuto una serie di aggiornamenti e contenuti gratuiti e The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha un Pass di Espansione con nuove funzioni, nuovi oggetti e anche nuovi dungeon. La compagnia starebbe quindi sempre più abbracciando il modello del giocoservizio, il game-as-a-service.

fonte Kyoto Shumbun
via Nintendo Everything
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