Cloud Imperium di Star Citizen risponde alle accuse di Crytek

Cloud Imperium Games ha risposto alla causa intentata da Crytek, che ha accusato lo studio di aver tradito il contratto di utilizzo del suo motore CryEngine, spostando lo sviluppo del videogioco Star Citizen sul motore Lumberyard e condividendo informazioni riservate con terze parti.

Crytek, ora uno studio conosciuto soprattutto per il motore CryEngine ma sviluppatore di videogiochi ormai classici come Far Cry e Crysis (notate la presenza di “Cry” in ogni titolo), aveva stretto accordi con Cloud Imperium Games per l’uso di CryEngine in Star Citizen, ma il motore è stato poi abbandonato a favore di Lumberyard (basato sempre su CryEngine). Secondo Crytek, però, Cloud Imperium Games si era impegnato a usare CryEngine in modo esclusivo, promuovendolo con Star Citizen (che doveva mostrare ovunque il logo di Crytek) e contribuendo al suo sviluppo.

Crytek accusava poi Cloud Imperium Games di non aver usato CryEngine, come specificato negli accordi, solo per Star Citizen, ma anche per Squadron 42 (spin-off single-player di Star Citizen) e persino di aver diffuso il codice del motore. Dopo aver assicurato di volersi difendere, anche in tribunale, Cloud Imperium Games diffonde ora il contratto originale, sostanzialmente dimostrando senza grossi problemi che Crytek non ha molto a cui appigliarsi, almeno per alcune delle accuse.

Intanto, il contratto dà “diritto esclusivo di usare CryEngine”, non “obbligo di usare esclusivamente CryEngine”, e con il passaggio a Lumberyard cade anche l’obbligo di mostrare il logo di CryEngine, poi specifica esplicitamente che l’autorizzazione per l’uso del motore copre sia Star Citizen (all’epoca chiamato Space Citizen, ma il cambio di nome è permesso dal contratto stesso) sia Squadron 42. Questo però non risolve il problema della collaborazione nello sviluppo del codice e quella che è forse l’accusa più grave: la diffusione del codice stesso del CryEngine.