Warner Bros si scusa per la confusione sul DLC di beneficenza di Shadow of War
L’annuncio de “La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra” (“Middle-earth: Shadow of War”) di Monolith Productions e Warner Bros. Interactive Entertainment è stato inizialmente ben accolto da stampa e appassionati. Il precedente gioco della serie, “La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor” (“Middle-earth: Shadow of Mordor”) univa un mondo scarno e un sistema di esplorazione debole e ripreso da “Assassin’s Creed” con un valido sistema di combattimento, seppur derivativo (da “Batman: Arkham”), e il Sistema Nemesi, un’importante e ancora mai imitata innovazione nel videogioco open-world con elementi sandbox capace di creare e gestire dinamicamente i miei nemici in base alla mia interazione con loro. “La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra” (“Middle-earth: Shadow of War”) poteva essere il grande salto di qualità per la serie, grazie anche a un Sistema Nemesi che stavolta avrebbe modificato persino i territori del gioco, ma poi sono iniziati i problemi: Monolith ha svelato che il gioco, venduto a prezzo pieno, avrà un sistema di micro-transazioni che ancora non è riuscita a giustificare in modo soddisfacente, la semi-divinità ragno Shelob è stata ridotta a una donna sexy in abito da cocktail e infine Warner Bros. è riuscita a rovinare persino la vendita di un DLC di beneficenza, “Middle-earth: Shadow of War – Forthog Orcslayer”.
Il DLC aggiunge al gioco Forthog Orcslayer, Orco ispirato a Michael “Forthog” Forgey, produttore di Monolith Productions morto di tumore durante lo sviluppo del gioco. Forthog Orcslayer apparirà in “La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra” (“Middle-earth: Shadow of War”) in momenti casuali aiutando il protagonista Talion in combattimento decapitandone i nemici con un’ascia fatta come la chitarra di Forgey in ricordo di tutte le volte in cui Forgey è arrivato ad aiutare i suoi amici e colleghi di Monolith. Parte dei proventi della vendita del DLC (3,5 euro su 5, praticamente quanto arriva a Warner Bros. dopo aver tolto le spese) sarebbero stati destinati alla famiglia di Forgey per aiutarla dopo la perdita. Un’iniziativa che, son convinto, viene sinceramente dal cuore degli artisti di Monolith Productions. Ma Warner Bros. la ha incasinata annunciandola con un trailer in cui avvisava solo alla fine, e solo in illeggibili scritte nascoste e minuscole, che in realtà solo le vendite negli USA (e solo in alcuni Stati degli USA) sarebbero state devolute in beneficenza. Comprare il DLC nella gran parte del mondo non avrebbe quindi portato niente alla famiglia di Forgey, come scritto chiaramente dall’account Twitter ufficiale di “Shadow of War”. Successivamente, Warner Bros., in una dichiarazione rilasciata a Eurogamer, ha corretto l’affermazione, garantendo che la compagnia non avrebbe avuto alcun profitto dalla vendita del DLC, senza specificare come questo sarebbe stato possibile ma apparentemente chiudendo così la questione.
Scopriamo ora che l’informazione diffusa ufficialmente dall’account Twitter di “Shadow of War” era sbagliata e che alla base di tutto ci sono dei problemi legali, come avevo ipotizzato sin dall’inizio; problemi legali che Warner Bros. Interactive Entertainment non è riuscita a gestire nel migliore dei modi. In sintesi, Warner Bros. sostiene di non aver mai voluto lucrare sul DLC e che avrebbe destinato alla famiglia di Forgey tutto il denaro guadagnato da “Middle-earth: Shadow of War – Forthog Orcslayer” in tutto il mondo, ma di non averlo potuto dichiarare esplicitamente perché questo avrebbe comportato una serie di problemi legali dovuti alla promozione della vendita del DLC come una iniziativa di beneficenza in 241 territori diversi con regolamentazioni diverse. Warner Bros. decise quindi di promuovere la vendita del DLC come un evento di beneficenza solo in alcuni Stati degli USA. Ora Warner Bros. Interactive Entertainment ha tolto il trailer da YouTube, ha reso “Middle-earth: Shadow of War – Forthog Orcslayer” gratuito e ha deciso che farà semplicemente una donazione alla famiglia Forgey.
