Vampyr di Dontnod Entertainment non avrà DLC

Focus Home Interactive ha affermato durante un’intervista con MCVUK che il videogioco di ruolo d’azione “Vampyr” di Dontnod Entertainment (“Remember Me” per Capcom, “Life is Strange” per Square Enix) non avrà contenuti aggiuntivi o DLC. “È un’esperienza unicamente single-player e quindi non abbiamo pianificato di rilasciare alcun contenuto aggiuntivo. Preferiremmo, se la risposta del pubblico lo giustificherà, pensare a un seguito. Noi e Dontnod abbiamo già qualche idea, e ci sono davvero tante cose da proporre in un tale mondo di gioco.”

Nell’industria attuale del videogioco i costi di sviluppo sono diventati tanto elevati che sembra insostenibile rilasciare un videogioco senza ulteriori sistemi di monetizzazione dopo il primo acquisto. Magari ci sono dei DLC, magari un intero Season Pass, o magari ci sono delle micro-transazioni progettate per essere sfruttate a lungo e in continuazione dai giocatori, ma è in molti hanno lamentato l’impossibilità di creare gli attuali videogiochi ad alto budget finanziandoli con un tradizionale e unico pagamento all’ingresso: il prezzo dei videogiochi non si è semplicemente adeguato all’esorbitante aumento del loro costo di sviluppo, e qui sono intervenuti Season Pass e DLC, che colmano questo vuoto. Altri sviluppatori sembrano aver trovato altre soluzioni, come lavorare a budget inferiori e poter quindi realizzare videogiochi che non necessitano di micro-transazioni o di DLC e che hanno aspettative di vendita meno esagerate. Secondo Focus Home Interactive “Vampyr” per esempio inizierà a diventare un profitto per il produttore già con 500mila copie vendute, e sarà considerato un successo (come spesso accade nell’industria) se arriverà a un milione di copie e Focus Home Interactive afferma esplicitamente di intendere “riempire lo spazio tra i blockbuster e i videogiochi indipendenti” dal punto di vista del budget.

Un altro esempio di questo esperimento è l’eccellente “Hellblade: Senua’s Sacrifice” di Ninja Theory, un videogioco che ha saputo combinare qualità da opera ad alto budget con uno sviluppo indipendente e scelte azzardate sia dal punto di vista della narrazione sia dal punto di vista del gameplay. Un’esperienza completa, non diluita e non menomata artificialmente per vendere ulteriori contenuti aggiuntivi, un’esperienza che non sarebbe stata possibile nella grande produzione ma che Ninja Theory ha dimostrato come possa diventare un’opzione nel futuro dell’industria videoludica.

fonte MCVUK
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