Twitter potrebbe bloccare presto tutti i client di terze parti
Twitter è un social network molto amato ed apprezzato grazie ad una serie di miglioramenti che sono stati apportati nel corso del tempo: un esempio su tutti è la possibilità di inviare tweet più lunghi dei soliti 140 caratteri a cui siamo stati abituati per anni. Tuttavia, se parliamo di applicazioni per smartphone la situazione è ben diversa dato che migliaia di utenti si affidano a client di terze parti.
La gestione di questi client da parte di Twitter è sempre stata abbastanza complessa dato che grazie alle limitazioni dei token di fatto molte app hanno dovuto abbandonare il Play Store nel corso del tempo ed altre non sono utilizzabili da nuovi utenti. Tuttavia, un cambiamento tecnico che Twitter intende introdurre a breve, il prossimo 19 giugno, potrebbe comportare il blocco di tutti i client di terze parti.
In pratica, Twitter in tale data andrà ad eliminare gli attuali “streaming services” per sostituirli con le nuove Account Activity API. Fin qui niente di strano, ma il problema è che queste nuove API non sono ancora state rese disponibili agli sviluppatori di applicazioni di terze parti. Per cui ci sarebbe un problema per tutti i client di terze parti: l’impossibilità di aggiornare automaticamente la timeline ma soprattutto l’impossibilità di accedere alle notifiche push, aspetto imprescindibile per un social network.
E se non bastasse, qualora Twitter si decidesse a rilasciare pubblicamente le nuove API, ci sarebbe un problema di licenze: la versione gratuita supporta solo 35 token mentre per avere token illimitati bisognerebbe acquistare una licenza Enterprise di cui al momento non si conosce il prezzo.
Per farla breve Twitter sta di fatto ostacolando la possibilità di aggiornare i client di terze parti per renderli compatibili con le nuove API. Non a caso in queste ore è stato lanciato l’hashtag #BreakingMyTwitter per spingere Jack Dorsey e soci a ripensarci.