Activision teme che Call of Duty sia confuso con un’azienda di pulizie

“Call of Doodee” (“la chiamata della pupù”) è un servizio gestito da una coppia californiana, una piccola azienda che si occupa di pulire le case dai bisognini dei loro abitanti a quattro zampe. Activision ha richiesto e ottenuto trenta giorni di tempo extra (la scadenza originale sarebbe arrivata a fine novembre) per organizzare legalmente la sua opposizione alla creazione di questo marchio, che secondo la compagnia minaccerebbe la sua serie di sparatutto in prima persona “Call of Duty”.

Come al solito, devo ricordare che per quanto sembri esagerato la legge degli Stati Uniti d’America incoraggia chi possiede un marchio a far valere continuamente la sua proprietà, dimostrando in questo modo di star lavorando per proteggerlo e garantendosi così una miglior difesa in caso di vero bisogno. Nonostante questo devo anche notare che la natura del marchio “Call of Duty”, che è legato a un videogioco e a opere artistiche e merchandise basati su di esso, e quella del marchio “Call of Doodee” sono piuttosto diverse, ed è difficile che un consumatore possa essere confuso dalla somiglianza dei nomi finendo per esempio per prenotare una pulizia della casa quando invece voleva pre-acquistare “Call of Duty: WW2”. Davvero, è una ipotesi grottesca se immaginate la scena.

“Call of Doodee” non usa, da quello che mi risulta, neanche simboli o un logo che possano rimandare a “Call of Duty”, ed è anche possibile che Activision stia solo prendendo tempo per decidere se davvero opporsi al marchio o lasciar correre (improbabile, ma possibile). Questa storia è comunque l’ennesima dimostrazione di quanto sia meglio lasciar perdere qualsiasi riferimento a grandi aziende quando si crea un marchio o un’opera artistica, anche se l’espressione “Call of Duty” (“la chiamata del dovere”) neanche è stata creata da Activision e magari la coppia ignorava l’esistenza del videogioco.

via PCGamesN
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