Indiegala racconta lo sviluppo di Voodoo: “Brain in the Box era una truffa” [AGGIORNATO]

Riccardo Rosapepe, co-fondatore e direttore di Indiegala e produttore esecutivo per il progetto Voodoo di Brain in the Box ora diventato Titans Dawn of Tribes di 34BigThings, ha risposto al post pubblicato sul vecchio sito di Brain in the Box da parte dei soci dello studio, chiuso dopo il fallimento del progetto.

Voodoo di Brain in the Box e Indiegala diventa Titans Dawn of Tribes
Concept art di Voodoo di Brain in the Box per Indiegala

Il post di Brain in the Box su Voodoo in sintesi

Brain in the Box avrebbe raccontato uno sviluppo reso impossibile sia dall’inesperienza della squadra di sviluppo (ammessa più volte dagli sviluppatori) sia da quella del publisher: entrambi non sarebbero riusciti a valutare la dimensione del progetto, il suo budget e l’impegno necessario dal punto di vista promozionale. Io ho posto la questione in modo molto diplomatico, ma il post di Brain in the Box era invece piuttosto accusatorio nei confronti di Indiegala, o almeno pretendeva una corresponsabilità nel fallimento.

Abbiamo contattato Indiegala sia dopo il cambio di direzione per Voodoo (un cambiamento per cui non ho nascosto il mio apprezzamento, soprattutto per la caratura dello studio ora coinvolto) sia dopo il comunicato di Brain in the Box, ma non abbiamo mai ricevuto risposta alle nostre e-mail e alle nostre telefonate.

La risposta di Indiegala

Rosapepe è però intervenuto stamani sull’hub della comunità di Titans Dawn of Tribes, ex Voodoo, su Steam, praticamente il mini-forum specifico di questo gioco.

Rispondendo a un utente che pubblicava sul forum l’articolo di Brain in the Box così scrive Rosapepe (sono miei i grassetti e le note tra parentesi quadre). “Siccome sono il produttore esecutivo del progetto penso di avere il diritto di dire la mia versione. Le cose scritte in questo articolo sono svergognatamente false. (Onestamente sembrano scritte da qualcuno con problemi mentali) [Webtrek sottolinea il suo rifiuto per l’uso della malattia mentale come offesa]

Le uniche ragioni per cui le aspettative dei fan, di chi ha finanziato il Kickstarter e soprattutto di Indiegala come publisher (publisher che, e non ci sarebbe bisogno di dirlo, ha garantito alla squadra di sviluppo tutti i fondi che avevano richiesto, più fondi per spese extra, per fiere mercato e altro ancora)… l’unica ragione per cui queste aspettative non sono state rispettate è stata l’incompetenza umana e tecnica delle persone che hanno scritto questo articolo.

Voodoo di Brain in the Box e Indiegala diventa Titans Dawn of Tribes
Dal Kickstarter di Voodoo di Brain in the Box per Indiegala

Contemporaneamente, la nostra compagnia farà loro causa per quello che hanno scritto e risponderanno nelle sedi opportune delle loro false affermazioni. Questo è sicuro.

[…] la dura verità (dura per loro) è che il loro software non ha mai funzionato. Non hanno mai consegnato quello che promettevano. I mesi passavano, ma non c’erano neanche le caratteristiche base del gioco. Non ci fu alcun cambiamento del piano di sviluppo (è una str*****a), hanno sempre avuto pieno controllo della tabella di marcia.

Il problema era un altro: non avevano alcuna idea di cosa fosse una tabella di marcia. Non solo non sono stati capaci di produrre un netcode basilare dopo due anni ma persino i loro asset erano solo un casino. Non ho mai visto roba simile in quindici anni di sviluppo di videogiochi. Gli asset erano tanto disastrosi che 34BigThings ha dovuto buttarli via perché erano praticamente inutilizzabili (a meno che tu non voglia avere milioni di poligoni inutili a giro per la mappa).

Voodoo di Brain in the Box e Indiegala diventa Titans Dawn of Tribes
Uno screenshot di Voodoo di Brain in the Box per Indiegala

Voglio solo premettere che i gentiluomini in questione (preferiscono rimanere anonimi ma so chi sono molto bene e farò nomi e cognomi se necessario) hanno lavorato in un modo così poco professionale, così disgustoso, così inadeguato che stiamo considerando di denunciarli per frode. [I nomi li faccio io: Luca Musso, Pietro Papalia, Roberto DiGiglio]

Hanno promesso caratteristiche che non sono mai arrivate. Quelle che hanno incluso davvero funzionavano male. E qui non stiamo parlando di un software più o meno concluso e di cui abbiamo deciso di bloccare lo sviluppo e/o cambiare squadra. Parliamo di qualcosa che dopo due anni praticamente non esisteva.

Il software dopo due anni era un completo disastro con circa l’80% delle caratteristiche promesse ancora assenti e il rimanente 20% non funzionante. Questa è l’unica ragione per cui ci siamo liberati di questi gentiluomini che, col senno di poi, non esiterei a definire dei truffatori [scammer].

Solitamente preferisco non essere tanto duro nelle mie critiche e avrei preferito davvero tenere queste affermazioni per me, fidatevi. Ma questi gentiluomini amano scrivere su Facebook, tra le altre cose, un sacco di falsità, ed è ora che io li chiami con il loro nome: truffatori.

La loro sciatteria come esseri umani ma soprattutto come professionisti è anche la regione per cui l’intero codice del gioco è stato cancellato da chi ha sostituito Brain in the Box… certamente non per le ragioni che l’articolo insinua… e anche gli asset 3D, sì. Secondo i professionisti della nuova squadra gli asset erano tanti pessimi da essere virtualmente inutilizzabili (sottolineo che le poche build rilasciate da Brain the Box vedevano questo… chiamiamolo gioco… girare a 30 fps a 1080p con impostazioni basse).

Ripeto: le persone in questione saranno denunciate dalla nostra compagnie e dovranno rispondere negli uffici competenti delle loro false affermazioni.”

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Titans Dawn of Tribes di 34BigThings, ex Voodoo di Brain in the Box per Indiegala
Titans Dawn of Tribes di 34BigThings per Indiegala

Tutti concordiamo sull’inesperienza di Brain in the Box

Non ho problemi a credere alla versione di Indiegala, perché è in gran parte confermata da Brain in the Box: Brain in the Box ammette di non aver avuto esperienza, di aver ricevuto tutti i soldi richiesti ma di averne chiesti colpevolmente troppo pochi, i soci che hanno scritto quell’intervento descrivono persino il capo e fondatore dello studio come una persona totalmente incompetente sia nella gestione di una società sia nell’ambito videoludico.

Chiunque abbia visto in funzione Voodoo di Brain in the Box sapeva che quel gioco non aveva alcuna possibilità di arrivare alla fine dello sviluppo. I problemi tecnici erano enormi, l’ignoranza del tema trattato era altrettanto grave. Indiegala avrebbe voluto rischiare anche se la cifra di 85 mila euro sembra ora esageratamente bassa per produrre un MMO, ma il rischio fa parte dell’attività degli imprenditori (e non possiamo lamentarci contemporaneamente perché gli imprenditori rischian troppo e perché rischian troppo poco).

Dagli interventi di Rosapepe di Indiegala e degli sviluppatori scopriamo che dopo due anni di sviluppo finanziato Brain in the Box avrebbe avuto un gioco considerato inutilizzabile sia a livello di codice sia a livello di asset, nonostante avesse già speso tutto il suo budget. E dopo il successo della campagna Kickstarter Brain in the Box ammette di non essere riuscito a mantenere in piedi i server il giorno del lancio in Accesso Anticipato a causa di ben trenta (30!) utenti collegati contemporaneamente online al suo videogioco multiplayer con online massivo.

Titans Dawn of Tribes di 34BigThings, ex Voodoo di Brain in the Box per Indiegala
Titans Dawn of Tribes di 34BigThings per Indiegala

Il problema del Kickstarter di Voodoo

Il messaggio di Brain in the Box aveva come obiettivo, seppur nella sua ingenuità, soprattutto quello di raccontare dove fossero finiti i soldi del Kickstarter e perché loro non fossero responsabili di quel denaro e delle ricompense: il denaro sarebbe finito in mano solo a Indiegala, le ricompense sarebbero state decise da Indiegala e il Kickstarter era di Indiegala.

Il publisher mentirebbe (sempre secondo Brain in the Box) quando ora afferma che “i nostri precedenti collaboratori hanno fatto promesse che sfortunatamente non possono essere mantenute, ma siamo determinati a spedire qualcosa di davvero fico a tutti i finanziatori o almeno a rimborsarli completamente.” Mentirebbe perché tutte le promesse sono state fatte da Indiegala. Allo stesso tempo Indiegala si impegna a portare a termine lo sviluppo (e ha affidato il lavoro a uno studio coi fiocchi), a rimborsare gli utenti insoddisfatti e a dare nuove ricompense.

Però Indiegala avrebbe in parte nascosto le condizioni del progetto durante il Kickstarter. Secondo quello che emerge, Voodoo all’epoca della campagna era un progetto che aveva già bruciato tutti i suoi fondi per mesi senza produrre alcun risultato, ma in queste condizioni il suo sviluppo sarebbe stato continuato spostando il rischio di impresa da Indiegala a inconsapevoli finanziatori di Kickstarter.

Secondo la campagna Kickstarter di Voodoo, che all’epoca non era a quanto pare ancora funzionante ma aveva già consumato tutto il budget inizialmente previsto, il videogioco era invece “al livello del bosso finale”. “Per quasi due anni la nostra squadra indipendente ha lavorato duramente per creare una magica esperienza multiplayer ambientata in Africa. […] Se lo sviluppo di videogiochi fosse esso stesso un videogioco, potremmo dire che questo è il livello finale di Voodoo“. Ora Indiegala ci dice che erano al tutorial e neanche stavano riuscendo a superarlo.

Titans Dawn of Tribes di 34BigThings, ex Voodoo di Brain in the Box per Indiegala
Titans Dawn of Tribes di 34BigThings per Indiegala

Lo sviluppo, ora descritto come insoddisfacente e quasi inesistente, fu definito “costante”. È Indiegala a risultare creatore di questa campagna Kickstarter, non Brain in the Box, anche se il progetto è raccontato come se il punto di vista fosse quello dello studio.

“Siamo una squadra indipendente al lavoro sul nostro primo progetto per Steam. Questo vuol davvero dire che lavoriamo sempre con un budget ristrettissimo. Questo ha difficoltato il progresso sul progetto e cerchiamo modi per assicurarci di poter mantenere la concentrazione sul nostro obiettivo artistico. Non vogliamo tirar via e darvi un prodotto a metà a causa di limiti di tempo.”

Così venivano descritti i rischi del progetto: “Il rischio che esiste per ogni sforzo creativo riguarda soprattutto il suo completamento. Possono accadere cose impreviste. Siamo realistici e sappiamo che questo non sarà a prova di proiettile. Comunque, i finanziatori possono provare il gioco. Vogliamo che chi finanzia possa provare Voodoo anche durante lo sviluppo in modo da darci risposte in tempo reale. Questo aumenterà la velocità dello sviluppo. Rassicurerà anche i finanziatori sullo stato di avanzamento.”

Se fosse vero quanto affermato da Brain in the Box lo studio di sviluppo non avrebbe ricevuto (quasi) niente dalla campagna e niente del denaro raccolto sarebbe stato usato per produrre le ricompense. La campagna Kickstarter sarebbe invece servita per aiutare Indiegala a sostenere le spese di un investimento che si era già rivelato sbagliato. Sarei interessato a sentire le risposte di Indiegala a queste questioni.

[AGGIORNAMENTO 27/2/2018] Il thread sui forum di Steam da cui ho citato e tradotto il commento di Riccardo Rosapepe di Indiegala non è più disponibile online nella sua forma originale.

fonte Riccardo Rosapepe su Steam
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